Terra Promessa
10 racconti sulla "fanta-decrescita"
a cura di Gian Filippo Pizzo
Edizioni Tabula fati - p. 208 - € 16
Tra i tanti temi toccati dalla
fantascienza, quello economico, come sottolinea il curatore di questa
antologia, Gian Filippo Pizzo, nella prefazione alla medesima, non è
certo stato sempre al centro della narrazione: marginale e
collaterale alla trama, lo si è visto comunque accennato in gran
parte delle distopie dello scorso e del presente millennio, sia
quella letterarie che quelle cinematografiche. Questa snella, ma
interessante antologia di racconti di fantascienza italiana, popolata
di nomi più o meno noti dell'universo fantascientifico nostrano (da
Catani a Grasso, passando per Altomare, Ricciardiello, Battisti,
Graziani, Morgando, Abbate, Debenedetti e lo stesso Pizzo), non vuole
certo colmare la lacuna in modo definitivo, ma più modestamente
porre le basi per un'interessante discussione sull'argomento,
affrontato non nella sua complessità ma in un aspetto particolare.
Il tema scelto, cui gli autori hanno contribuito le proprie idee e le
proprie capacità affabulatorie, è quello molto dibattuto e molto
attuale della "decrescita" - che oltre che con l'economia
ha a che vedere con l'ecologia e in definitiva con l'intero assetto
sociale - e le storie che ne sono scaturite, non tutte ovviamente del
medesimo livello, ma dotate in ogni modo di un alto grado di
leggibilità e scorrevolezza, ce ne mostrano uno spaccato
interpretativo, forse un po' troppo ideologizzato, ma comunque
coerente e capace di far riflettere, cogliendo quindi il bersaglio di
quella che dovrebbe essere una lettura non puramente fine a se stessa
e di intrattenimento, ma un alimento per il lettore interessato.
Assistiamo così a diverse visioni del
futuro prossimo venturo, generalmente accomunate da un qual certo
intrinseco pessimismo di fondo (d'altra parte difficilmente
evitabile, se si vuol rimanere all'interno di scenari realistici e
attualizzabili), una serie di cautionary tales
sufficientemente strutturati da non sembrare troppo ripetitivi, dove
l'elemento portante (la decrescita, appunto) gioca spesso (ma non
sempre) un ruolo fondamentale, rare volte assoggettato ad altre
esigenze narrative più classiche (il rapporto genitore/figlio, la
satira, il contrasto generazionale, gli Dei tecnologia e progresso
colpevoli degli scompensi del nostro povero pianeta e dei suoi
indegni abitanti).
Per quanto minoritaria (vi sono tre
sole scrittrici a fianco di sette autori uomini – ma credo che
siano grosso modo rispettate le percentuali realmente esistenti nel
campo della fantascienza italiana, anzi forse lo sbilanciamento della
presente raccolta è favorevole alle donne) la presenza femminile si
segnala per fantasia e capacità di estrapolazione e i racconti della
Debenedetti, della Abbate e della Graziani (in rigoroso ordine di
apparizione) si segnalano come tra i più interessanti della
raccolta.
In definitiva, la presente antologia si
configura quindi come un utile elemento di discussione, un tassello
di letteratura adulta, che invita alla riflessione su quale dei
nostri futuri possibili possiamo in qualche modo evitare.
Restate sintonizzati: torneremo a breve a parlare di altri libri, quelli del sottoscritto, in uscita a giorni
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