venerdì 9 maggio 2014

Terra promessa (e non parlo di Ramazzotti...)

Torniamo dopo parecchio tempo sul blog, con la recensione, del sottoscritto, a una recentissima antologia italiana di fantascienza, che merita un po' di attenzione

Terra Promessa
10 racconti sulla "fanta-decrescita"
a cura di Gian Filippo Pizzo
Edizioni Tabula fati - p. 208 - € 16

Tra i tanti temi toccati dalla fantascienza, quello economico, come sottolinea il curatore di questa antologia, Gian Filippo Pizzo, nella prefazione alla medesima, non è certo stato sempre al centro della narrazione: marginale e collaterale alla trama, lo si è visto comunque accennato in gran parte delle distopie dello scorso e del presente millennio, sia quella letterarie che quelle cinematografiche. Questa snella, ma interessante antologia di racconti di fantascienza italiana, popolata di nomi più o meno noti dell'universo fantascientifico nostrano (da Catani a Grasso, passando per Altomare, Ricciardiello, Battisti, Graziani, Morgando, Abbate, Debenedetti e lo stesso Pizzo), non vuole certo colmare la lacuna in modo definitivo, ma più modestamente porre le basi per un'interessante discussione sull'argomento, affrontato non nella sua complessità ma in un aspetto particolare. Il tema scelto, cui gli autori hanno contribuito le proprie idee e le proprie capacità affabulatorie, è quello molto dibattuto e molto attuale della "decrescita" - che oltre che con l'economia ha a che vedere con l'ecologia e in definitiva con l'intero assetto sociale - e le storie che ne sono scaturite, non tutte ovviamente del medesimo livello, ma dotate in ogni modo di un alto grado di leggibilità e scorrevolezza, ce ne mostrano uno spaccato interpretativo, forse un po' troppo ideologizzato, ma comunque coerente e capace di far riflettere, cogliendo quindi il bersaglio di quella che dovrebbe essere una lettura non puramente fine a se stessa e di intrattenimento, ma un alimento per il lettore interessato.
Assistiamo così a diverse visioni del futuro prossimo venturo, generalmente accomunate da un qual certo intrinseco pessimismo di fondo (d'altra parte difficilmente evitabile, se si vuol rimanere all'interno di scenari realistici e attualizzabili), una serie di cautionary tales sufficientemente strutturati da non sembrare troppo ripetitivi, dove l'elemento portante (la decrescita, appunto) gioca spesso (ma non sempre) un ruolo fondamentale, rare volte assoggettato ad altre esigenze narrative più classiche (il rapporto genitore/figlio, la satira, il contrasto generazionale, gli Dei tecnologia e progresso colpevoli degli scompensi del nostro povero pianeta e dei suoi indegni abitanti).
Per quanto minoritaria (vi sono tre sole scrittrici a fianco di sette autori uomini – ma credo che siano grosso modo rispettate le percentuali realmente esistenti nel campo della fantascienza italiana, anzi forse lo sbilanciamento della presente raccolta è favorevole alle donne) la presenza femminile si segnala per fantasia e capacità di estrapolazione e i racconti della Debenedetti, della Abbate e della Graziani (in rigoroso ordine di apparizione) si segnalano come tra i più interessanti della raccolta.
In definitiva, la presente antologia si configura quindi come un utile elemento di discussione, un tassello di letteratura adulta, che invita alla riflessione su quale dei nostri futuri possibili possiamo in qualche modo evitare.

Restate sintonizzati: torneremo a breve a parlare di altri libri, quelli del sottoscritto, in uscita a giorni

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