domenica 9 marzo 2014

Un pulp al giorno: Passport to the Grave e The All american ace

Chiudiamo l'esame del primo numero della seconda serie di Battle Birds con due racconti piuttosto deludenti: il primo, Passport to the Grave, del praticamente ignoto Rupert P.Chandler, è ancora una volta una sequenza di stereotipi, con un traditore inglese nel mezzo di una squadriglia multinazionale di elite, svelato dal solito scavezzacollo yankee, che ruba perfino un Albatross a un asso tedesco e lo abbatte al termine di un lungo duello.
Perfino minore l'altro, The All american ace, dell'altrettanto ignoto Metteau Miles, su di un all american di football, baseball e pugilato, estremamente fortunato in battaglia e non solo, e come tale propenso ad azioni individuali fuori dai comandi ricevuti, che rischia di abbattere il suo miglior amico (ritenuto abbattuto in terra di nessuno, e morto nell'impatto, che invece è fuggito dalla prigionia tedesca e sta rientrando alla base su di un aereo nemico), e capisce come sia meglio dare ascolto ai superiori.
Molto interessante si rivela invece l'editoriale conclusivo della rivista, che ancora una volta offre uno spaccato della vita dell'epoca e in particolare di come gli Americani sul finire del 1939 vedevano l'andamento del conflitto europeo, ancora nelle sue primissime fasi. Vi si sente tutto l'orgoglio anche un po' smargiasso degli Yankee, ma anche un'autentica preoccupazione per la guerra che, già si sentiva, avrebbe finito per coinvolgere anche loro. Significativa, però, la totale mancanza di riferimento ai Giapponesi e anche una qual certa distanza dal conflitto europeo, senza alcun accenno al Nazismo e al Male assoluto, così come un totale tacere sulla Russia.
Speriamo di avere presto altro materiale del genere, per continuare con passione questa nostra rubrica

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