martedì 10 dicembre 2013

Conan a sei colpi: i racconti western di Robert Erwin Howard

E' con non poca soddisfazione che vado ad annunciare l'uscita imminente (veramente a giorni ormai) del secondo volume della collana Mellonta Tauta, pubblicata da Fratini Editore, e dedicata in questo caso a una selezione, sufficientemente corposa, di racconti western scritti dal padre di Conan il Barbaro (e di numerosi altri personaggi quasi altrettanto celebri), Robert Erwin Howard: Sfida al canyon infernale.
Si tratta di una raccolta cronologica di otto racconti, a partire da Tamburi al tramonto, pubblicato a puntate fra il 1928 e il 1929 sul quotidiano del paesino texano dove Howard viveva, il Cross Plains Review, per arrivare a recuperi postumi risalenti fino agli anni Settanta del secolo scorso. La caratteristica unificante di questa raccolta è la predominanza assoluta dell'elemento texano delle storie, dal cavalleresco senso di nobiltà sudista che animava il suo autore, perfettamente a suo agio in un universo che nelle sue ultime propaggini aveva respirato a pieni polmoni (chissà quanta tosse, vista la polvere!) fino a tutta la sua adolescenza (e alcune delle storie presenti in questo volume, infatti, sono dei veri e propri western contemporanei alla vita di Howard, visti i riferimenti a Pancho Villa e alla rivoluzione messicana di pochi anni prima). Punteggiati di deserti e pinnacoli di roccia, di città minerarie e praterie sterminate, di mandrie smisurate e fanciulle da salvare, i racconti howardiani che abbiamo scelto in questa antologia riportano alla mente fin dalle prime pagine le tante letture trascorse negli universi fantastici del bardo texano, ed è francamente impossibile non ravvisare in taluni dei personaggi che frequentano queste narrazioni western l'ombra incombente del Cimmero, specialmente nel capolavoro assoluto di questo volume, "Gli avvoltoi di Whapeton", che trasuda Conan a ogni pagina.
Abbiamo volutamente scelto di presentare una selezione di racconti howardiani che si astenesse dai personaggi più famosi e più pubblicati (in America, visto che da noi sono comunque praticamente tutti inediti) nel filone western howardiano, quelli che gli avevano dato più da mangiare - letteralmente - durante la sua breve esistenza, tragicamente conclusasi; non troverete quindi traccia in questa antologia di Breckinridge Elkins (ben 24 racconti di varie dimensioni pubblicati in buona parte fra il 1934 e il 1937 sulle pagine di Action Stories, e venate di un qual certo umorismo grottesco), Pike Bearfield (un manipolo di storie scritte da un cowboy illetterato, anch'esse umoristiche, parzialmente pubblicate nel 1936 su Argosy) e Buckner Jeopardy Grimes (tre racconti apparsi fra il 1936 e il 1944 su Cowboy Stories e Masked Rider, una delle quali apparsa anche da noi, nel volume miscellaneo Skull Face, uscito negli anni Settanta nella Fantacollana dell'Editrice Nord).
La scelta è stata fatta per mostrare il lato più aperto, meno seriale di Howard, e presenta comunque i suoi western migliori, talora stereotipi, talora tanto poco tipici da venire rifiutati più e più volte dagli editori, per finire poi pubblicata su un pulp minore, "Smashing Novels", e addirittura con due finali diversi - uno tragico e darkeggiante, assolutamente irresistibile, e un altro "politicamente corretto", classico e positivo, indubitabilmente inferiore. Il racconto (o dovrei dire romanzo breve, viste le corpose dimensioni) è il citato "Gli Avvoltoi di Whapeton", un autentico gioiello narrativo tout court, ricco di colpi di scena e di sequenze magistralmente congegnate, un compendio dell'immaginario western riletto e rivissuto in chiave noir, anticipatore di quella contaminatio fra i generi che renderà grande Quentin Tarantino (e non a caso nell'introduzione all'antologia paragono il racconto in questione a "Le iene" - leggetelo per capire i motivi del mio azzardato accostamento) parecchi decenni dopo e in un medium assolutamente diverso.
Che altro dire? Spero di aver solleticato a sufficienza la fantasia e il desiderio di conoscenza di parecchi miei lettori, e vi aspetto quanto prima a una delle presentazioni fiorentine del volume (ancora da decidere, ma sicuramente fra dicembre e gennaio).

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