martedì 26 novembre 2013

Spazio cinematografico: Into Darkness e Last days on Mars

Un disastroso (in tutti i sensi) virus intestinale mi ha costretto a letto qualche giorno e ne ho approfittato per recuperare un po' il tempo perduto quanto a film di fantascienza da vedere.
Se Last Days on Mars - che tra l'altro da noi deve uscire - è un piuttosto modesto filmetto di zombie marziani fatto come se il tempo - dal punto di vista del cinema e degli effetti speciali - si fosse fermato ai telefilm di UFO (per dare due righe di trama, il film racconta di una missione spaziale su Marte che scopre la vita sotto forma di un terribile microbo che infetta via via gli scienziati della base e li elimina uno dopo l'altro in stile La Cosa o qualsiasi altro film simile ci sia stato prima e dopo) e non ci si rendesse conto che forse un racconto di dieci pagine - se non ci si aggiunge qualcosa - non può servire come struttura complessiva di un film di 90', risultando in uno spreco di cast e tempo dello spettatore, ben altra cosa si può dire di Star Trek: into Darkness, secondo capitolo del reboot della serie dell'Enterprise classica, con i "giovani" cloni degli eroi di una volta, firmato dall'irriverenza iconoclasta di J.J.Abrams, e attraversato di nostalgia del passato e impeti giovanilistici, che lo rendono, a mio parere, più che godibile anche dai fan talebani dell'originale.
La rilettura del "mito" di Khan - impersonato alla grande da "Holmes" Cumberbatch - è interessante, ma poteva essere sfruttata un po' meglio. Che l'attore poi rubi la scena alla grande a tutto il resto del cast è altrettanto evidente, e non necessariamente un male. Se alcune cose hanno lasciato francamente interdetto anche me (che non mi considero un talebano - se non per il fatto che Spock è e sarà sempre e solo Leonard Nimoy, e il 2.0 sarà appunto un 2.0 (o meglio, a mio giudizio, uno 0.2) come quasi ogni altro "clone" scelto per impersonare l'originale), il complesso del film è gradevole, alcune caratterizzazioni molto somiglianti all'originale (Urban e Pegg come Bones McCoy e Scotty su tutti quanti; perfino Pine come Kirk non è molto peggio dell'originale, e senz'altro attore migliore) e non vedo francamente l'ora di vedere se avremo altre "riletture" moderne di un vecchio mito per tutte le generazioni.

1 commento:

  1. Non è che in L'ira di Khan Ricardo Montalban ci sia andato leggero, nel rubare la scena... e lo stesso si può dire di Spazio profondo (o l'episodio originale era Regnare all'inferno, la memoria non mi aiuta...), Khan è un grande vilain della fantascienza-

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