sabato 6 luglio 2013

Pilot visionando qua e là

Post anomalo e riassuntivo degli ultimi pilot visti dal sottoscritto nelle ultime serate. Niente di troppo rilevante, a dire il vero, e quindi ho pensato bene di fare un solo post con qualche riga di commento su ognuno.
Iniziamo con un'autentica cagata, ormai piuttosto vecchia (credo sia del 2010 o del 2011), già giustamente mazziata da Serie poco serie (il sito di Chiara e Lapo, che dovrebbe essere ogni tanto aggiornato, perché molto, molto divertente), ovvero The League, sitcom talmente assurda da risultare inguardabile sul fantafootball (versione ammerigana del fantacalcio, cui gioco anch'io in rete da qualche anno, divertendomi parecchio, per la verità, senza arrivare alle follie demenziale presentate nel telefilm). Umorismo di bassissima lega, attori uno più antipatico dell'altro. Da cestinare immediatamente.
Un po' meglio, ma niente di straordinario, è poi How to live with your parents (for the rest of your life), commediola familiare, molto classica nella struttura, che rispolvera come protagonista la dottoressa bionda e svampita di Scrubs, affiancandole l'irriconoscibile Elizabeth Perkins (vista tra l'altro in film come Big e nel ruolo di Wilma nei Flinstones - d'altro canto gli anni passano per tutti e la Perkins ormai ha passato le cinquanta primavere) e il sempre abbastanza divertente Brad Garrett (famoso soprattutto per il ruolo del fratello nel protagonista in Tutti amano Raymond): si narra di una donna che divorziato dal marito torna con la figlioletta dai genitori, un tempo facenti parte di una comunità hippie (richiami a Dharma e Greg? Sì, anche se quest'ultima era molto meglio); gag risapute, qualche risata viene strappata senza troppo sforzo, ma non credo sia una serie da ritenersi sitcom di punta per le nostre serate estive.
Ben altra pasta è l'ultima sitcom di oggi: Vicious, produzione BBC (e dico tutto) con protagonisti niente meno che Ian McKellen (proprio lui, Gandalf, Magneto, il nazista de L'allievo, James Whale in Gods and Monsters, insomma un mito) e Derek Iacobi (il fratello Cadfael dell'omonimo telefilm, ma grandissimo attore shakespeariano - proprio come il collega). I due si ritrovano nei panni di un'anziana coppia di omosessuali circondata di personaggi improbabili, dannatamente british e irresistibilmente divertenti. Piena di battute caustiche, di siparietti divertenti, tutta girata in interno (come era lo stile di un tempo, prettamente teatrale), maledettamente inglese e piacevolmente intrigante. Peccato duri soltanto 6 puntate, perché i due gigioni al comando meritano ogni istante. Da vedere rigorosamente in inglese, anche se dovessero doppiarla nella lingua di Dante.
Passiamo adesso ad altri due pilot, stavolta di argomento fantastico: Under the dome tratto da Stephen King, è insopportabilmente kinghiano, il re dello scontato, e puzza di vecchio nonostante il tentativo di farla sembrare moderna. Non è letto il romanzo da cui è tratta (o racconto, non so, ho mollato King da decenni, ormai) e non intendo proprio farlo, ma neanche continuare a vederla. Chi ha chiuso il paese in una campana di vetro? Chissene, ho di meglio da guardare...
Appena più intrigante, ma comunque per adesso niente di particolare, anche Hemlock Grove, salvata dalla presenza di Famke Jennsen, forse un angelo (o un demone, o un non importa nulla... è Famke Jennsen, punto), in una strana cittadina popolata di gitani (con piccolo ruolo di contorno per Lily Palmer, già in The Addiction di Ferrara - Abel, ovviamente, non l'insopportabile obeso che infesta di tanto in tanto la TV) e creature che sembrano uscite da una specie di Famiglia Addams pensata da David Lynch. E' forse quello il referente principe della vicenda, che avrà una seconda occasione per avvincermi, o per farsi lasciar perdere per sempre.
Chiudo rimandando ad altro post House of Cards e Smash. Stay tuned!

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