giovedì 30 maggio 2013

Un pulp al giorno: Crime Nest

Approfondiamo allora quanto indicato nel post precedente, dedicato al dottor Thaddeus Clay Harker.
Il romanzo breve d'esordio del personaggio, apparso come abbiamo visto sul primo numero di Detective Dime Novels nell'aprile del 1940, ci racconta di una piccola città nello sterminato Midwest americano, Abbottsville, che nelle intenzioni dei suoi leader (sindaco, capo della polizia, proprietario del giornale, etc.) doveva diventare un posto dove i malviventi di tutto il paese potessero svernare e starsene tranquilli a prosperare sui precedenti misfatti, in cambio di una tangente concessa ai gestori della città. Sono gli avvisi che un vecchio compagno di scuola di Harker a mettere in azione l'eccentrico personaggio. Mandata sotto copertura la bellissima Brenda qualche mese prima, Harker giunge in città con il suo caravan itinerante, dietro la maschera del venditore di panacee, accompagnato dal fido autista e uomo di fiducia, Hercules Jones (un po' sempliciotto e ingenuo, ma estremamente fedele e degno di fiducia per quasi ogni incarico - con un debole per i mitra da gangster). Poco prima dell'arrivo, la coppia si imbatte in uno strano incidente, tra un coupé e una berlina, che forse era un inseguimento tra banditi. Poi, Harker si presenta nel residence dove ha preso alloggio e subito mostra tutto il suo fascino sudista alla bella vedova che lo gestisce. Pian piano cominciano a spuntare defunti, tutti inesorabilmente strangolati con una corda di pianoforte: devono ballare molti soldi, ma tanti davvero e Harker non ci metterà poi molto a capire tutto l'intricato intreccio della vicenda, fatta di gangster in cerca di una seconda chance per vivere onestamente, finte vedove dal cuore d'oro, malviventi senza scrupoli e su tutto l'alone di charme che circonda il buon dottore e i suoi sottoposti.
Aiutato da una prosa briosa e affascinante, fatta di descrizioni attente e quasi maniacali (non meno del suo protagonista) e di dialoghi pungenti e talora spassosi, il romanzo è narrativa pulp di prima qualità, con tutto quanto rendeva quella letteratura - seriale e ripetitiva quanto si vuole nella sua parte più modesta, ma invece inventiva e straordinaria nelle sue numerose gemme - lo svago preferito di centinaia di migliaia di persone in anni per certi versi anche peggiori di quelli che stiamo vivendo.
Non svelo altro dell'intreccio, perché spero che qualcuno di voi si metta in cerca del prodotto originale (tra poco sarà disponibile da Radioarchives per pochissimi dollari), e io stesso attendo con ansia di aggiungere anche le altre due perle (o almeno spero lo siano) con Harker protagonista al mio già consistente portfolio di preziosi dell'epoca dei pulp.

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