sabato 4 maggio 2013

Il gioco della settimana: Cyclades

Dopo un po' di tempo, grazie al prestito del cognato (grazie Sandro!), il nostro gruppo del venerdì (che rischia di diventare del giovedì, per causa di forza maggiore) ha provato un nuovo prodotto che aspettavo di provare da tempo: Cyclades (compreso di espansione Hades, che rende senz'altro più interessante e varia la partita).
Lo possiamo definire un gioco di strategia, dove gran parte della partita si risolve nel modo in cui ci si aggiudica il sostegno divino. Ma muoviamoci con ordine (cosa solitamente poco presente nelle mie recensioni, dato il proliferare delle parentesi e delle divagazioni... d'altre parte già il titolo del blog è un forte monito a riguardo per gli incauti trespassers): su di una mappa composta da un numero piuttosto ridotto di isole, separata da caselle di mare, ciascun giocatore pone due armate e due flotte, e ottiene un reddito monetario pari al numero di cornucopie che controlla (in partenza due per ciascuno, nel corso della partita potenzialmente molte di più, visto che si possono ottenere sia per conquista di altri territori o rotte commerciali - caselle di mare dotate del simbolo cornucopia - che, solitamente, grazie al favore di Apollo, divinità jolly, ultimo rifugio dei disperati - come vedremo subito. Scopo del gioco è essere il primo giocatore a controllare due metropoli alla fine di un ciclo (turno) di gioco. Le metropoli si possono ottenere o quando su di un'isola sono presenti quattro diversi tipi di costruzioni (porti, fortezze, università e templi - si aggiunge il teatro con l'espansione) oppure con quattro filosofi (se ne ottiene almeno uno ogni volta che Atena ci garantisce il favore per quel ciclo); ovviamente, è possibile anche catturare le metropoli altrui con la conquista (ma non fateci troppo conto: non è particolarmente facile).
Il ciclo di gioco di ogni giocatore è basato su quale divinità gli garantisce il sostegno in quel turno: Poseidone garantisce la possibilità di costruire e muovere flotte (e quindi combattere per mare) ecostruire porti, Ares costruire e muovere armate (che si spostano da un'isola a un'altra grazie al "ponte" formato da proprie navi) e quindi combattere per terra, oltre a costruire fortezze, Zeus sacerdoti (ognuno dei quali diminuisce di uno la spesa per l'asta per l'invocazione degli dei), la costruzione di templi e minori spese per invocare creature mitologiche (una sorta di varianti di gioco randomizzate, ognuna delle quali ha uno o più effetti particolari, di solito usa e getta), Atena filosofi e la costruzione di università. Apollo, infine, soltanto soldi e cornucopie.
Dal momento che il controllo di ciascun dio è ottenuto al termine di un'asta dalle regole molto semplici e strategicamente intriganti (in pratica, il primo giocatore sceglie una delle divinità e pone il segnalino sul numero pari alla sua offerta in monete; il secondo può rialzare l'offerta sulla stessa divinità e scalzare l'altro - che subito dove offrire su di un altro dio, mai sul medesimo, sul quale può però tornare in un secondo mometo, se scalzato anche dalla nuova offerta effettuata) oppure sceglierne una libera; su ogni divinità può stare una sola offerta, tranne Apollo che può in teoria ospitare anche tutti i giocatori nello stesso turno (solo il primo ottiene la cornucopia bonus, tutti ottengono i soldi - generalmente una moneta, tranne per i poveracci rimasti con una sola isola che prendono 4 monete). L'asta finisce quando tutti i giocatori hanno collocato la propria offerta e tutti gli dei sono stati aggiudicati.
Giocando con l'espansione, il dio immediatamente sopra Apollo (che è sempre l'ultimo a giocare il turno) riceve anche il bonus dei favori divini, una specie di divinità di serie B, che garantisce bonus intriganti, come denaro extra, oggetti magici e la sacerdotesse (sacrificabili per non pagare il costo del mantenimento degli eroi - altra aggiunta dell'espansione - personaggi interessanti sia dal punto di vista militare, sia se sacrificati per ottenere vantaggi anche molto sostanziosi, che talora possono risolvere la partita).
Sempre l'espansione, aggiunge un altro dio, Hades, a quelli del gioco base, una divinità interessante, che entra in gioco in modo relativamente casuale, sostituendo per quel turno la divinità immediatamente sopra Apollo: il dio degli inferi unisce in sé la caratteristiche militari di Poseidone e Ares, con flotte e soldati non morti, che durano un solo turno, ma a costo ridotto possono garantire la conquista di un'isola.
Queste grosso modo le regole. La nostra partita si è sviluppata in modo inizialmente un po' lento - per i consueti errori di interpretazione e dimenticanze delle regole (scritte abbastanza bene e in realtà molto semplici, ma nelle nostre sedute di gioco noi si tira, per così dire, a far ciccia e ci si butta subito nel gioco, imparando via via per prova ed errore), per poi cominciare a decollare (e a venire interrotta prima di una soluzione finale per limiti temporali e sonno sopraggiunto). Tutto ruota sulle aste: capire come sfruttare il denaro a disposizione (inizialmente poco, poi se ben gestito anche abbastanza) per aggiudicarsi il dio giusto al momento giusto (che nel caso di Poseidone e Ares, per esempio, necessita di avere abbastanza denaro per costruire e muovere il più possibile) è un processo che richiede tempo e, immagino, diverse partite.
Da quanto abbiamo potuto vedere in una sola partita (peraltro non prossima alla conclusione), le strategie di gioco possono essere molteplici e una partita a cinque giocatori può essere piuttosto lunga (perché sembra abbastanza facile impedire a un giocatore in vantaggio di vincere troppo facilmente, tenendo lontano da lui la possibilità di controllare la divinità che può portarlo a vincere).
Insomma, il giudizio è per adesso sospeso, ma sembra che il gioco possa essere parecchio intrigante. Non mi pronuncio sulla rigiocabilità (che sembra discreta, se non notevole), perché alcune creature ed eroi sembrano particolarmente squilibranti (ma una corretta gestione delle risorse - difficile a farsi - può fare in modo di eliminare i problemi). Non certo Wallenstein - che resto il mio strategico preferito in assoluto fra gli Eurogames provati - ma abbastanza interessante. Aspetto approfondimenti del giudizio (e magari il parere di qualche lettore del blog che ha provato il gioco un po' più di noi).

2 commenti:

  1. Sembra grazioso. Pur non amando i giochi dove ci si deve aggiudicare all'asta le risorse, questo appare ben fatto, ed il favore di un Dio è sicuramente aleatorio quanto basta a giustificare il meccanismo dell'incanto.

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  2. Sì, l'impressione è fondamentalmente positiva, Federico. Ci è sembrato di poter capire come la gestione delle risorse monetarie sia fondamentale e noi siamo inizialmente partiti svenandoci per avere subito il favore delle divinità apparentemente migliori (considerato che in cinque ci sono soltanto un paio di isolette libere da conquistare senza combattere per il primo che ci sbarca; altrimenti, se vuoi conquistare qualcosa devi combattere contro un avversario - e molto si affida ai dadi (con valori da 0 a 3) - Poseidone e Ares sono stati preda di feroci asta, salvo poi accorgersi che praticamente non ci facevi nulla perché non avevi soldi per reclutare e muovere...); invece, anche gli altri dei sono interessanti: Zeus di consente di prendere sacerdoti e quindi diminuire i costi delle aste successive (ovvero di offrire di più spendendo meno), oltre a diminuire anche le spese per le creature - talora inutili, ma in taluni casi devastanti. Atena serve solo per i filosofi, ma un'oculata gestione della medesima - spesso snobbata dagli amanti della guerra per la guerra - può probabilmente portare a una vittoria inattesa.

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