sabato 9 marzo 2013

Un pulp al giorno: When the dead return

Dopo un paio di giorni di assenza, torna la rubrica "giornaliera" dedicata ai pulp, con un nuovo estratto dal numero di marzo 1940 di Dime Mystery: When the dead return, racconto lungo a firma Donald G.Cormack (autore abbastanza prolifico sulle riviste mystery e horror della prima metà degli anni Quaranta).
La trama vede un avvocato/detective, Tom Cardigan, indagare su di una serie di misteriose morti fra le giovani figlie dei più facoltosi notabili della città, per poi arrivare a scoprire come nelle loro tombe non vi sia nessun corpo. L'arrivo a casa sua di una giovane e bellissima donna, apparentemente smemorata, lo spinge a indagare più a fondo, solo per scoprire che dietro al misterioso culto che promette la reincarnazione e il comportamento del tutto disinibito delle giovani "tornate dalla morte", vi sia niente meno che una gang criminale capitanata dal procuratore distrettuale in persona, che, stanco di non riuscire a fare carriera, ha deciso di diventare ricco in una volta sola, e ha inscenato il rapimento e la sparizione della fanciulle - sostituendo loro altre poverette come corpus delicti - per poi promettere ai ricchi genitori di poterle riportare in vita, a patto che una volta pagata l'ingente quota di "resurrezione", l'intera famiglia lasci la città senza dire nulla a nessuno. L'intervento della polizia salverà il detective caduto preda del folle procuratore, e gli permetterà di unirsi alla bella smemorata - rivelatasi figlia di un giudice di Chicago.
Discreto racconto di routine, che contiene in sé tutti gli elementi dello shudder pulp dell'epoca: dai nudi e torture gratuite inflitte alle belle vittime femminile, alla banalità della trama, alla glassatura orrorifico soprannaturale di una portata per il resto esclusivamente "gialla".
E' quasi incredibile notare quanta di questa produzione incentrata nel periodo metà anni Trenta primi anni Quaranta si svolga tutta attorno a uno stesso tema, come la censura praticamente non fosse ancora operativa (questo racconto e numerosi altri sono abbastanza "moderati" quanto a brutalità ed efferratezze gratuite, ma alcuni sono realmente difficili da sostenere perfino al giorno d'oggi!), e come una tale produzione di massa potesse riscontrare successo. Si tratta, almeno per quanto ho letto finora, per la più parte di narrativa di qualità non straordinaria, ma quasi mai veramente infima, e alcuni racconti sono dei veri gioiellini.

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