mercoledì 6 marzo 2013

Un pulp al giorno: Scalps for the Butcher

Ancora dalle pagine del Dime Mystery del marzo 1940 per un mystery molto più classico, un hard boiled con tutte le caratteristiche del genere (detective dalla battuta pronta, belle ragazze in pericolo, giornaliste d'assalto, descrizioni "colorite", etc.), contaminato dalla necessità della narrativa shudder pulp, ovvero da elementi di nudità gratuita e situazioni sadiche.
Scalps for the butcher, scritta da Dane Gregory (pseudonimo di Ormond Robbins, prolifico autore di mystery fra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso), presenta come protagonista Rocky Rhodes, classicissimo detective dei pulp, protagonista di numerose storie apparse sulla stessa rivista.
Il racconto in questione lo vede alle prese con un crudele assassino, che è solito scalpare le proprie vittime femminili dopo averne abusato nei modi più terribili e sanguinosi. Tutta la vicenda ruota attorno a una vasta area che un ricco venuto dal nulla ha lasciato in eredità ai senzatetto della città, ma che i soliti squali della finanza vogliono acquisire per poi trasformarla in un grande parco cittadino, in cambio di parecchi milioni di dollari. E' uno di questi pescecane - inizialmente presentato come un avvocato dalla parte dei "buoni" - che ha organizzato tutta la faccenda, scatenando la furia omicida e sadica di due ritardati mentali contro gli abitanti della zona, cercando di costringerli alla fuga.
Il punto forte di un racconto, complessivamente godibile, è il narrato ricco di coloriture tipicamente pulp, con metafore inconsuete, alternanza di linguaggio alto e basso, di momenti frenetici e soliloqui poetici del protagonista - Rhodes appunto, che narra in prima persona - che compongono un quadro variopinto e variegato di una trama altrimenti piuttosto scontata (molte scene sono francamente telefonate), rendendola piacevolissima da leggere.
Altre storie pulp nei prossimi giorni!

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