venerdì 1 marzo 2013

Un pulp al giorno: The bride wore black

Le pagine ingiallite del numero di settembre del 1944 di Dime Mystery Magazine ci regalano un altro piccolo gioiellino noir: The bride wore black, scritto da un altro ottimo mestierante del genere, Bruno Fischer, autore di centinaia di lavori, spesso anche sotto pseudonimo.
La trama vede un giovane appena sposato con una bellissima ragazza conosciuta da poche ore (improbabile, eh? Ma siamo nella fiction più pura) finire in galera con l'accusa di aver tentato di uccidere un ex pugile durante una rissa in un bar, ma in realtà finito all'interno di un complicato complotto, orchestrato dal fratellastro della ragazza, figlio di un influente senatore dello stato, che aveva tutte le intenzioni di impalmare la bella fanciulla. Scampato a due settimane di torture in una buia e nuda cella di detenzione, privato di tutto, fuorché della voglia di sopravvivere all'ingiustizia, il protagonista verrà liberato e dotato di una nuova identità, quella di un falsario, deceduto durante una tentata fuga dal carcere. Tornato a cercare la mogliettina, smagrito e invecchiato oltre ogni dire dalle sevizie subite in prigione, l'uomo non sarà inizialmente riconosciuto dalla fanciulla, e cadrà dentro un'intricatissima vicenda di corruzione e morte, fino ad avere la meglio contro tutta la cospirazione e a riprendersi la bella moglie.
Aldilà del sottofondo quasi incestuoso, il racconto si segnala per l'abilità costruttiva della trama nera, un perfetto noir, dove la corruzione e il male si annidano ovunque, tranne che nell'ingenua e fedele mogliettina (che della dark lady tipica del genere possiede soltanto il fascino, ma molto più fresco e spontaneo), e nello sfortunato protagonista, che comunque, dopo una terribile odissea degna del conte di Montecristo, riuscirà a riavere tutto quello per cui avevo deciso di sopravvivere. Certo, in più tratti vi sono inconsistenze logiche e piccoli cali narrativi, ma il racconto resta un altro ottimo esempio della qualità più che buona della maggior parte dei pulp del periodo.
Altri a seguire...

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