domenica 24 febbraio 2013

Un pulp al giorno: Raiders of the Red Death

Oggi festeggiamo la nostra prima incursione all'interno dei pulp che sfoggiano sulle copertine il nome del protagonista, i pulp seriali, che tanta parte hanno avuto nella costruzione dell'immaginario pulp del periodo (pensiamo per esempio a Doc Savage, Zorro, The Shadow, Buck Rogers e decine e decine di altri).
I nostri eroi sono il gruppo di aviatori americani facenti parte del Bat Staffel, ovvero G-8, the Master Spy, e i suoi tre aiutanti e compagni d'avventura, Bull, Nibby e Battle, conosciuti anche come i Battle Aces.
Nati nel 1934, i nostri eroi hanno conosciuto oltre un centinaio di avventure, ben all'interno degli anni della Seconda Guerra Mondiale, anche se le loro storie sono tutte ambientate nella Prima Guerra Mondiale.
Raiders of the Red Death è la loro novantesima avventura e risale al marzo del 1941, per la penna di Robert J.Hogan, specializzato in racconti aviatorii e loro creatore.
La trama vede il nostro G-8 fingersi un vecchio contadino tedesco, per andare a contattare una spia oltre le linee del nemico, viene preso prigioniero, ma riesce ovviamente a fuggire prima dell'esecuzione, a opera della sua nemesi, il perfido crucco The Raven (tanto simile al teschio rosso di Capitan America, da far pensare a una sua primogenitura per il personaggio poi diventato celeberrimo nei comics già degli anni Quaranta), che ha scoperto un gas capace di uccidere e miniaturizzare le proprie vittime.
Tornato al campo, G-8 e i suoi si mettono in caccia di un mega-zeppelin destinato a giungere nel profondo Egitto, dove probabilmente si annida il segreto del misterioso gas assassino. Dopo un violento duello aereo e un lunghissimo inseguimento, gli Spad dei Battle Birds distruggono il dirigibile tedesco, ma dopo che questi ha compiuto la sua missione. A questo punto, i nostri eroi sono costretti ad avventurarsi nel deserto egiziano e a trovare la piramide dimenticata, dove il gas letale emana direttamente dalle viscere della terra. Dopo qualche peripezia, G-8 e company porteranno a termine con successo la loro missione.
Nonostante la banalità e la scontatezza delle vicenda (e soluzioni narrative per la risoluzione dei momenti topici perfino risibili quanto a stupidaggine), devo dire che il breve romanzo scorre bene, con un ritmo che ancor oggi può risultare godibile, le punzecchiature fra i personaggi e la loro caratterizzazione, per quanto fumettistica, sono divertenti, insomma serial stereotipo quanto si vuole, ma in fondo in fondo passabile; mette perfino la voglia di leggere altre di queste avventure (cosa probabile, se continueranno a giungermi come lavoro di proofreading!).
Alla prossima!

Nessun commento:

Posta un commento