martedì 12 febbraio 2013

Un pulp al giorno: Lovers in a Tomb

Ecco un racconto breve che mi ha veramente sorpreso in senso positivo: Lovers in a Tomb, apparso sul numero di settembre/ottobre 1936 di Terror Tales. L'autore è Dale Clark, pseudonimo di Ronal Kayser, eminentemente autori di storie mystery, attivo dalla metà degli anni Trenta in poi e particolarmente prolifico.
L'idea del racconto è tipicamente pulp: un dottore pazzoide è convinto di aver trovato il siero della giovinezza, ma, dopo una serie di esperimenti condotti sui cani e finiti in malo modo, viene espulso dalla comunità scientifica, perde le elezioni a sindaco e si ritira in una lussuosa villa con parco. Qui, ospita le coppiette in cerca di intimità, cacciate dai parchi cittadini dal sindaco bacchettone. Il problema è che numerose coppie di giovani vengono trovate morte nelle loro auto, apparentemente suicide. Una coppia di giornalisti si introduce nel parco, in cerca di uno scoop; la prima cosa che notano, oltre al vecchio e orrido guardiano del parco, è come l'intera struttura sia costellata di oscene statue di stile greco, ma raffiguranti orribili vecchi, uomini e donne, nudi secondo i canoni della scultura classica, ma impegnati in attività ludiche e amorose tipiche della giovinezza, che stonano in maniera stridente con l'età avanzata in cui lo scultore li ha rappresentati.
Durante l'appostamento, i due vengono storditi e rapiti da sconosciuti. Al risveglio, la donna si trova nuda sotto un'enorme campana di vetro, mentre l'uomo è legato a un tavolo operatorio, con un medico pazzo dal volto coperto se non per delle fessure degli occhi, che delira riguardo all'aver scoperto la causa dell'invecchiamento dei corpi, e l'aver inventato un gas capace di riprodurre gli effetti della vecchiaia; ben presto, ne dà dimostrazione inondando la campana di vetro di in gas nero come la pece; quando il fumo si dirada, un'orrenda vecchia si contorce nuda al posto della bella giornalista. Davanti agli occhi sconvolti dell'uomo, il medico dichiara di avere anche un antidoto, ma che vuole essere pagato cinquecento dollari.
Sicuro che l'uomo, non potrà mai rischiare la vita della compagna, il medico lo libera, perché possa andare in banca a prendere il denaro, ma il fotoreporter, una volta libera, aggredisce il medico e, liberatosi della megera che gli si avvinghia contro dandogli del pazzo, lo mette fuori gioco: scopre così che non si tratta del medico, ma dal vecchio guardiano del parco che, sfruttando le dicerie sugli esperimenti del dottore - da tempo segregato nella villa e ridotto all'impotenza - ha messo in atto il piano di estorsione con l'aiuto della vecchia moglie; la giornalista, al momento dell'introduzione del fumo nella campana di vetro, veniva portata in un'altra stanza attraverso una parete girevole, e la decrepita moglie del guardiano ne prendeva il posto. Una volta avuto il denaro, i due eliminavano la coppia di giovani, inscenando i suicidi.
Delizioso raccontino che racchiude in sé l'essenza dello shudder pulp, aiutato da una trama ingegnosa, una scrittura scorrevole, e alcuni tocchi alquanto particolari - come le statue - e una battuta finale (che dice come in fondo tutta l'umanità viva sotto un'immensa campana di vetro che lentamente introduce in noi le tossine della morte e della vecchiaia, e che gli innamorati si amano sì, ma già dentro una tomba) che ti tocca.
E' anche il primo racconto della nostra rassegna che introduce in modo palese la figura del mad doctor, caposaldo della narrativa dell'orrore e del mistero di quei magici anni. Sono certo che ne incontreremo decine di altri nella nostra collezione giornaliera.
Alla prossima!

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